Verso il ventennale, tra continuità e nuove prospettive.

La stagione 900presente giunge quest’anno alla sua XIX edizione, traguardo importante che ben descrive le due anime che da sempre la compongono: continuità ed apertura.

Diciannove anni sono testimoni di una realtà solida nella struttura e matura artisticamente, che costantemente trae linfa da tre fattori principali: una programmazione che offre al territorio i capolavori del recente passato facendoli convivere con le proposte più interessanti del panorama internazionale contemporaneo; un permanente dialogo con altre forme d’arte che arricchisce la comprensione e il godimento delle produzioni. Un progetto didattico che esalta le doti dei singoli musicisti a favore di una sempre più riconosciuta qualità artistica.

La stagione si apre con Ein Hauch von Unzeit, toccante omaggio a Klaus Huber, compositore di riferimento del Novecento recentemente scomparso, in un concerto che prevede, oltre all’intenso STOP di Karlheinz Stockhausen (una delle quattro premières svizzere in cartellone), anche le Trois petites liturgies de la présence divine di Olivier Messiaen, felice occasione di rinnovata collaborazione con il Coro di voci bianche Clairière del nostro Conservatorio.

Il rapporto tra musica e poesia è uno dei temi del programma con le Chanson di Bilitis di Claude Debussy e le tre Improvisation sur Mallarmé di Pierre Boulez, mentre alla musica di scena è dedicato un concerto con opere di Bernd Alois Zimmermann (nel centenario dalla nascita) e Paul Hindemith.

Continua inoltre la tradizione di ospitalità dei maggiori compositori internazionali, grazie alla presenza speciale di Betsy Jolas, a cui è dedicato un concerto monografico, e Dieter Mack, affermato compositore ed etnomusicologo tedesco.

La stagione si chiude al LAC, con il significativo ed ambizioso progetto di SUPSI ARTS, frutto della collaborazione transdisciplinare tra CSI, Accademia Teatro Dimitri e il Corso di laurea in Comunicazione visiva della SUPSI: Le Désir attrapé par la queue, incentrato sull’omonimo testo di Pablo Picasso con musiche di Igor Stravinsky.

900presente si conferma quindi una realtà vitale di riconosciuta eccellenza artistica grazie alla quale guardare all’ormai prossimo traguardo del ventennale con slancio e con l’intento di rafforzare la propria identità attraverso una programmazione sempre più transdisciplinare e propositiva nei confronti del contesto internazionale.

Un ringraziamento speciale, infine, alla RSI, partner di produzione sempre più determinante, per il continuo e fertile sostegno.

Tutti i concerti sono trasmessi dalla RSI in diretta radiofonica su Rete Due e in videostreaming